Per vitamina D si intende un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme in cui la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo), entrambe dall'attività biologica molto simile. L'ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale, mentre il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali.
La fonte principale di vitamina D per l'organismo umano è l'esposizione alla radiazione solare. La vitamina D ottenuta dall'esposizione solare o attraverso la dieta è presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nel calcitriolo, la forma biologicamente attiva.
Fonti alimentari:
Pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D.
Un alimento particolarmente ricco è l'olio di fegato di merluzzo. Seguono i pesci grassi come il salmone e l'aringa, l'uovo, il fegato, le carni rosse (25-idrossicolecalciferolo) e le verdure verdi.
Livelli ematici di vitamina D:
Concentrazione ideale: 30 - 60 ng/ml
Concentrazione insufficiente: 10 - 30 ng/ml
Carenza: <10 ng/ml
CARENZA:
la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), secondo cui in Italia sarebbe affetta da carenza l'80% della popolazione l'insufficienza di vitamina D interesserebbe circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenterebbe con l'avanzare dell'età sino a interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D.
Recenti review, analizzando i livelli sierici nella popolazione in vari stati del mondo, hanno rilevato che, anche in paesi tipicamente soleggiati, sono necessarie politiche di integrazione per porre rimedio allo stato di grave carenza che si rivela essere molto diffuso
L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), basandosi su revisioni sistematiche e studi clinici pubblicati su The Lancet e Annals of Internal Medicine, ritiene non appropriate le crescenti prescrizioni di supplementi di vitamina D: in particolare questi studi hanno "sollevato dei dubbi circa l’utilità dell’impiego della vitamina D per prevenire l'osteoporosi, se assunta da sola, oltre che sui suoi effetti sulla salute in generale.
Queste recenti revisioni non sono state viste di buon occhio dai medici di medicina generale e specialisti, ma viene rintracciata come una semplice strategia per la riduzione dei costi.
DOSAGGI e TOSSICITA':
Le Linee Guida elaborate dalla Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) affermano che "In presenza di deficit severo vanno somministrate dosi cumulative di vitamina D variabili tra 300.000 ed 1.000.000 di UI, nell'arco di 1-4 settimane".
Durante la gravidanza e l'allattamento le richieste di vitamina D aumentano per far fronte alla maturazione dello scheletro del feto e del neonato. Generalmente l'esposizione alla luce dovrebbe mantenere dei livelli adeguati, ma alle latitudini italiane da ottobre a marzo questo non è possibile e si possono verificare stati carenziali sia per la mamma sia per il nascituro.
La carenza di vitamina D è particolarmente frequente in Italia, specie negli anziani e nei mesi invernali, la carenza è tanto comune e di tale entità che l'86% delle donne italiane sopra i 70 anni presenta livelli ematici di 25(OH) D inferiori ai 10 ng/ml alla fine dell'inverno.
TOSSICITA': In caso di prolungata assunzione di Vit.D3, superiore a 10.000 UI/die, si possono verificare fenomeni di tossicità acuta o cronica con comparsa di nausea, diarrea, ipercalciuria, ipercalcemia, poliuria, calcificazione dei tessuti molli.
Generalmente ciò può avvenire allorché i livelli circolanti di vitamina D superano i 100 ng/ml: per ripristinare la condizione di normalità è sufficiente sospendere o ridurre l'integrazione. In letteratura tutti i casi di tossicità pubblicati sono per dosi superiori a 40.000 UI giornaliere.
L'assunzione di livelli superiori fino ai 50.000u.i. andrebbe seguita solo stretto controllo medico e per periodi non prolungati, con accurata valutazione ed esami ematici costanti.
DOSAGGI PERSONALIZZATI
La posologia come abbiamo potuto leggere e vedere è molto variabile e dipende da tanti fattori (latitudine di residenza, capacità di esposizione solare, età, attività sportiva) che possono influenzare la posologia.
In generale si è evidenziato che dosaggi compresi tra i 2000ui/5000ui giornalieri in formulazioni comode in capsule per la popolazione adulta permettono di avere valori ematici di Vitamina D3 sufficienti e buoni, per evitare carenze ed osteopenia da calcio.
In caso di resistenza o cattiva assimilazione la concentrazione del farmaco può essere regolata e variata attraverso la personalizzazione del proprio farmaco, questa è solo una delle potenzialità del laboratorio galenico, che ci permette di offrirvi dosaggi e confezioni personalizzati.
ESEMPIO: un dosaggio personalizzato è la produzione di capsule da 50.000ui, che come abbiamo precedentemente letto, possono risultare anche tossiche ecco, perchè è fondamentale che la terapia sia prescritta da un MEDICO ed essere seguiti durante tutta la terapia, attraverso esami ematici periodici.
Vi ricordiamo che informazioni riportate sono frutto di studio e costante approfondimento scientifico e professionale, sconsigliamo terapie fai da te e l'acquisto di prodotti online, in cui non avete certezze sulle sostanze contenute all'interno ed alla reale concentrazione delle singole capsule, compresse e perle.
Per terapie mirate e prolungate si consiglia di rivolgersi al proptio Medico o Specialista, o per un consiglio consultate il vostro Farmacista di fiducia, se non lo aveste i nostri Farmacisti sono a vostra completa disposizione per rispondere a tutte le vostre domande!
Dott.Raffaele Rauzino, farmacista preparatore
FONTI:
Comentarios